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LAVORO
NEI VILLAGGI TURISTICI...
Il lavoro nei villaggi turistici
è adatto a coloro che sono interessati a
stare a contatto con il pubblico in una
situazione di vacanza e sono disposti a
viaggiare e trascorrere lunghi periodi lontani
da casa. Le figure ricercate sono diverse
e quella dell’animatore è soltanto una delle
possibilità, infatti il villaggio utilizza
molteplici professionalità perché i servizi
a disposizione degli ospiti sono tanti.
oltre all’animazione, ristorazione, attività
sportive, accoglienza e assistenza clienti,
ci sono delle professioni che si occupano
della manutenzione, delle attività amministrative,
della custodia dei bambini.
Normativa
A livello legislativo è
la legge 217/1983 che per la prima volta
dà una definizione dell’animatore,
la categoria professionale degli animatori
turistici è riconosciuta dalla Legge
quadro per il turismo 217/83(legge quadro
in materia di turismo), e nel 1993 (dpr
203), ed è stata inquadrata tra i
lavoratori dello spettacolo descrivendo
l’animatore, all’art. 11, come
colui che “… per professione
organizza il tempo libero di gruppi di turisti
con attività ricreative, sportive
e culturali”.
Il datore di lavoro ha l'obbligo di iscrivere
il lavoratore all'Ente Nazionale di previdenza.
Tra le clausole del contratto deve essere
anche prevista la possibilità di
risoluzione anticipata del rapporto di lavoro;
in genere, se non ci sono inadempienze da
parte del lavoratore, dovrebbe essere corrisposto
il salario dell'intero periodo
Contratto
L’inquadramento lavorativo degli animatori turistici è regolato dal DPR 203/1993, che ha esteso a questa figura professionale l’obbligo di iscrizione all’ENPALS con un Contratto Nazionale di categoria dei Lavoratori dello Spettacolo
Normalmente l’assunzione è a tempo determinato, ma in alcuni casi gli animatori possono essere assunti con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, (equiparato al lavoro subordinato) . E’ importante in ogni caso che, oltre al versamento dei contributi previdenziali (l’Enpals riconosce un anno di retribuzione in seguito al versamento di 120 giorni retribuiti), siano anche previsti contributi minori come l’Inail. Il trattamento minimo consentito dal Contratto Nazionale di categoria è di 65 euro per giorno di lavoro
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