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Robinson
Crusoe: l'isola che non c'era è una realtà...
Quanti di noi hanno sognato
almeno una volta nella vita di ripercorrere
l'avventura del protagonista del film "Castaway",
costretti dalle circostanze a vivere un'esperienza
survival, abbandonati su un'isola deserta?
Il romanzo "Robinson Crusoe" non è unicamente
il frutto della fantasia dello scrittore
Daniel Defoe, ma si ispira a una vicenda
realmente accaduta. La storia vera si svolge
a Mas a Tierra, nell'arcipelago di Juan
Fernandez, circa 670 Km ad ovest della costa
cilena. Il gruppo, composto da tre isole,
scoperto nel 1574 dal navigatore Juan Fernandez
nel giorno di Santa Cecilia (22 novembre),
venne battezzato senza molta fantasia dallo
scopritore spagnolo "Islas Santa Cecilia".
Solo alcuni anni più tardi, le tre isole
(comprese fra 33° 36' e 33° 47' di latitudine
sud e fra 78° 47' e 80° 47' di longitudine
ovest) assunsero la denominazione di Arcipelago
Juan Fernandez e in dettaglio la più grande
Mas a Tierra (la più vicina a terra), Mas
Afuera (la più lontana) e la piccola Santa
Clara. Siamo nel 1704, in pieno Oceano Pacifico,
tu Alexander Selkirk, incarnazione dei nostri
sogni avventurosi di solitudine, sei un
giovane corsaro scozzese di 24 anni, dal
carattere orgoglioso e combattivo. Da tempo
sei esasperato dai continui litigi con il
tuo capitano, resi ancor più drammatici
dalla forzosa coabitazione in quella scatola
di legno galleggiante che ha sempre più
il sapore di una prigione itinerante. Sai
che hai soltanto una via d'uscita; ogni
marinaio conosce il codice dei pirati, attribuito
al capitano inglese John Phillips: i pirati
che derubavano i propri compagni o che si
rifiutavano di combattere, venivano abbandonati
su un'isola deserta, con poche provviste
essenziali, una bottiglia d'acqua, una fiaschetta
di polvere da sparo, una pistola. Non sei
un ladro, non sei un disertore, ma tu Alexander,
corsaro indomito, decidi di subire volontariamente
la condanna solitamente destinata ai pirati
traditori e chiedi di essere abbandonato
a Mas a Tierra, un'isola vulcanica di 93
Km², lunga 22 Km. E larga poco più di 7,
con un'altezza massima di oltre 900 metri,
ricca d'acqua dolce e popolata da suini
e capre, ma con un solo piccolo inconveniente:
è completamente deserta. Superati gli iniziali
rimpianti e pentimenti, imparerai presto
a cacciare per sopravvivere e a vincere
la solitudine grazie alla compagnia di alcuni
gatti, che in cambio di un po' di avanzi
del tuo cibo, ti aiuteranno a tenere lontane
le legioni di topi che ogni giorno ti insidieranno.
Passeranno quattro anni e cinque mesi, prima
che un'altra nave corsara inglese, la "Duke"
comandata da Woodes Rogers, fermatasi casualmente
a Mas a Tierra il 31 gennaio 1709, ti porti
in salvo, con il tuo precario abbigliamento
di pelli di capra ed i tuoi gatti fedeli.
Al tuo rientro, scoprirai, con un malcelato
sollievo, che la tua nave, poco dopo essere
ripartita da Mas a Tierra, era stata catturata
dagli spagnoli; il tuo volontario eremitaggio
ti aveva risparmiato il destino che era
toccato all'odioso capitano e a tutto l'equipaggio:
la prigione di Lima! Quando tornerai a Londra,
sarai stupito di essere accolto come un
eroe, e saranno in tanti ad ascoltare il
tuo racconto, ma fra i più attenti troverai
lo scrittore Daniel Defoe, che non si farà
sfuggire l'occasione per romanzare la tua
vicenda, con una diversa ambientazione geografica
e trasformando i tuoi gatti in un selvaggio,
di nome Venerdì. Il romanzo "Robinson Crusoe"
venne pubblicato nel 1719, ma fu solo nel
XX secolo, negli anni '60, che le Autorità
cilene ribattezzarono Mas a Tierra "Robinson
Crusoe" e Mas Afuera "Alejandro Selkirk";
per tale ragione, sulle carte geografiche
meno aggiornate si trovano ancora gli antichi
toponimi. L'unica a mantenere la propria
denominazione originaria è la piccola isola
di Santa Clara, dove la leggenda narra sia
sepolto il tesoro del celebre corsaro inglese
Sir Francis Drake, che qui avrebbe nascosto
10 chili d'oro, 20 tonnellate d'argento
e diversi cofanetti di perle, pietre preziose
e monete. Oggi l'Arcipelago Juan Fernandez
è popolato da un migliaio di abitanti, ma
anche da leoni marini e da centinaia di
specie di uccelli, per non parlare della
flora, in buona parte endemica; per la ricchezza
di flora e fauna, nel 1977 le isole sono
state dichiarate dall'Unesco "Riserva Mondiale
della Biosfera". Non manca qualche timida
apertura al turismo, ma va considerato che
i voli interni da Santiago del Cile sono
regolari solo fra gennaio e febbraio (giornalieri)
e fra marzo e aprile (2/3 voli settimanali).
Fra i Tour Operator italiani che organizzano
viaggi a Robinson Crusoe, segnalo la milanese
Contea Viaggi, Turisanda e Tour 2000. Una
bella carta geografica dell'isola di Robinson
Crusoe è disponibile alla pagina web http://www.geocities.com/jpberlinger/fotos.html
Molto interessanti, sia per le notizie storiche
e geografiche, sia per lo splendido corredo
fotografico, sono le pagine specifiche dell'Ente
del Turismo cileno (purtroppo disponibili
soltanto in lingua spagnola e in inglese):
http://www.turismochile.cl/novedades2/juanfernanin.htm
http://www.turismochile.cl/parques_nac2/fernande.htm
Vi è poi http://www.mylo.it, il sito italiano
dedicato a tutto ciò che è fantasy, horror
e fantastico, che all'indirizzo http://www.mylo.it/pirati/isole.htm,
ricostruisce in modo essenziale ma affascinante
la vicenda di Alexander Selkirk. Dei gatti
di Alexander Selkirk ci racconta il portale
Ciao Pet, dedicato al mondo degli animali
da affezione, alla pagina: http://www.ciaopet.com/risorseSottoSezioneH.asp?IDSottoSezione=429
Concludo segnalando un libro dedicato alla
storia vera di Alexander Selkirk: si tratta
di "L'isola di Selkirk", di Diana Souhami
- Sperling & Kupfer Editori, narrata attingendo
alle cronache e ai diari di bordo dell'epoca.
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